Il giardino della Kolymbethra è un luogo incantato da visitare al termine della visita alla collina dei templi. Immaginate di passeggiare in un giardino fiorente, immerso tra profumi e colori, con un leggero rumore di acqua che scorre. Questo è il Giardino della Kolymbethra, un angolo magico nella Valle dei Templi di Agrigento, che ci racconta una storia lunga oltre duemila anni.
Il giardino della Kolymbethra – La storia
Immaginate di tornare indietro nel tempo, fino al 480 a.C., nella splendida Sicilia antica. Qui, il tiranno Terone, governante della città di Akragas, si trovò di fronte a una sfida importante: portare acqua alla città e alle terre circostanti. La Sicilia, come molte isole del Mediterraneo, aveva un clima secco e caldo, quindi garantire un approvvigionamento costante d’acqua era fondamentale per la vita della comunità.
Un Progetto Ambizioso per Portare l’Acqua
Per risolvere il problema, Terone si rivolse all’architetto Feace che ideò un sistema complesso e innovativo per quei tempi: una rete di gallerie sotterranee costruite per raccogliere e trasportare l’acqua (ipogei). Questo complesso sistema idrico portava l’acqua direttamente alle porte della città, dove finiva in una grande vasca chiamata Kolymbethra e fu realizzato con i prigionieri cartaginesi resi schiavi dopo la battaglia di Himera del 480 a.C. Questo bacino, dalla circonferenza impressionante di sette stadî (pari a circa 1.300 metri), divenne presto un elemento centrale della vita cittadina.
La Kolymbetra divenne un vero e proprio “paradeisos”, vivaio di pesci e rifugio per cigni e uccelli, uno splendido luogo da ammirare dal santuario di Demetra.
Nei secoli successivi, la Kolymbethra passò alla Chiesa, che vi introdusse la coltivazione di agrumi, oggi simbolo della Sicilia. Tra il XIX e il XX secolo, il giardino visse il suo massimo splendore, diventando una tappa imperdibile per i viaggiatori del Grand Tour, affascinati dalla sua bellezza e dalla storia che raccontava.
Tuttavia, con il passare del tempo e la scomparsa dei contadini che se ne prendevano cura, la Kolymbethra cadde in abbandono verso la fine del Novecento. Solo l’intervento del FAI (Fondo Ambiente Italiano), che si occupa di proteggere e valorizzare il patrimonio storico e ambientale d’Italia, riuscì a restituirla al suo antico splendore, permettendo al giardino di rivivere.
La Kolymbethra oggi – Un viaggio per i cinque sensi
Oggi, il Giardino della Kolymbethra è un’esperienza plurisensoriale in ogni stagione. Si può sentire il profumo delle zagare quando gli alberi di agrumi sono fioriti, o quello dei candidi fiori di mandorlo. Lo sguardo si riempie dell’arancio e del giallo sgargiante di arance, limoni, pompelmi e chinotti e del verde degli ulivi secolari e del rosmarino mentre in sottofondo, il suono dell’acqua che scorre rievoca l’antico sistema di irrigazione ideato da Terone e, insieme agli alberi, offre un piacevole senso di refrigerio.
Inoltre, la Kolymbethra offre nuovi percorsi di visita nei suoi affascinanti ipogei, tunnel sotterranei che rappresentano una scoperta archeologica, speleologica e naturalistica unica. Muniti di casco e torcia, in compagnia di uno speleologo, potrete avventurarvi nelle viscere della terra. Per info e prenotazioni qui.
(Le foto della visita all’ipogeo sono gentile cortesia di G. Sodano)
Il giardino della Kolymbethra – Informazioni utili per la visita
Accesso da Porta V, dopo aver attraversato il santuario delle divinità Ctonie troverete un grande pannello che indica il giardino. C’è una scala per entrare, con gradini tagliati nella terra e bordati da paletti di legno. Indicato per chi cammina bene. Fattibile con bambini sopra i 6 anni oppure con piccoli nel marsupio. Se avete il passeggino dovete chiuderlo e poi aprirlo nuovamente quando arrivate sul sentiero all’interno del giardino.
Biglietto: valle più giardino 21 euro intero; 14 euro ridotto (under 25); gratuito secondo il regolamento (chiedere alla biglietteria del FAI).
Orari di visita: aperto dal lunedì alla domenica. In inverno fino alle 15.30, in estate fino al tramono (consultare il sito web)
Possibilità di usare l’area pic-nic con panche e tavoli in legno (costo 1 euro a persona) per consumare il pranzo a sacco.
Il treno storico con fermata al giardino della Kolymbetra
In alcuni giorni particolari è possibile arrivare al giardino con un treno storico, una littorina a gasolio, che dalla stazione Agrigento Centrale consente di raggiungere la Stazione di Porto Empedocle e ferma al tempio di Vulcano. Per informazioni consultate il sito web delle Ferrovie Kaos.
Se avete seguito questo itinerario e avete trovato utili i miei consigli condividete l’articolo e scrivetemi le vostre impressioni.
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A presto, Laura