Se state organizzando la vostra vacanza in Sicilia con bambini nell’ottica di un viaggio in Sicilia a misura di famiglia questi consigli su cosa vedere ad Agrigento potrebbero essere un valido auito. La città è famosa per la valle dei templi che attrae ogni anno moltissimi visitatori e che richiede almeno mezza giornata. Se vi state chiedendo cosa fare ad Agrigento nella restante parte del tempo questo articolo vi sarà utile! Infatti potreste dedicare un’altra mezza giornata a visitare il centro storico della città seguendo questi semplici suggerimenti testati da una guida family friendly.
Attenzione, il centro storico di Agrigento è arroccato su un colle quindi richiede un pò di energie. Se i bambini non hanno voglia di camminare molto (o se avete fretta) ecco il modo più semplice e rapido per visitare la citta.
Potete visitare la piccola chiesa di San Calogero (il santo nero molto amato in città) e poi entrare da Porta di Ponte e passeggiare lungo la via Atenea per raggiungere facilmente il monastero di Santo Spirito a piedi.
In seguito, in auto, potreste raggiungere la Cattedrale di San Gerlando e la chiesa di Santa Maria dei Greci.
Agrigento centro storico
Il centro storico di Agrigento si trova sul colle occidentale della città, chiamato colle di Girgenti. Questo è l’unico luogo in cui si può riscontrare una continuità di vita dall’antichità a oggi. Infatti sul colle sorgeva l’acropoli di Akragas, il punto più alto della città greca che arrivava fino alla collina dei templi a sud. Inoltre sappiamo dallo storico greco Polibio che la sommità del colle era occupata dai templi di Atena e Zeus Atabyrios, come a Rodi. In seguito, l’araba Kerkent, di molto più piccola della città antica, occupava la parte più alta della collina. La matrice araba si vede ancora negli stretti vicoli che si inerpicano sul colle e si riconosce in alcuni toponimi. Via Bac Bac per esempio, o la Bibirria (porta dei venti), o ancora il quartiere alle pendici occidentali del colle chiamato Rabato. Ancora dopo, con l’arrivo dei Normanni nel 1087, il nome della città fu mutato in Girgenti. In età fascista, poi, si preferì il nome romano di Agrigento che è quello che si usa oggi. Ecco perchè il toponimo Girgenti rimane a indicare solo il colle occidentale.
Nel XIV secolo le famiglie dei Chiaramonte e dei Montaperto controllavano la città. I Chiaramonte ampliarono i confini di “Terravecchia” costruendo una nuova cinta muraria che inglobava anche San Francesco, San Domenico e San Pietro. Nel corso del XVIII secolo, poi, la via Atenea assumerà il ruolo di centro urbanistico, sostituendosi alla via Duomo. Infine l’espansione fuori dai confini del colle di Girgenti iniziò dalla metà del secolo successivo con la demolizione di Porta di Ponte, lo sviluppo di Rupe Atenea e la costruzione della Passeggiata (oggi Viale della Vittoria).
Nel 1966 una frana causò l’abbandono di molti palazzi del centro storico, ancora oggi in parte disabitati.
Passeggiando per le vie del centro storico, quindi, si può ripercorrere la storia della città dal VI secolo a.C. fino a oggi e coglierne i cambiamenti e magari fermarsi a bere qualcosa di fresco o ad assaggiare una delle specialità siciliane.
Di seguito un aiuto su cosa vedere ad Agrigento durante una visita al centro storico.
Monastero di Santo Spirito Agrigento
Il Monastero di Santo Spirito è una delle tappe consigliate se decidete di visitare Agrigento. Racchiude al suo interno secoli di tradizioni e una storia affascinante da scoprire. Nasce in età Medievale grazie a una donazione della contessa Marchisa Prefoglio (moglie di Federico Chiaramonte) che, rimasta vedova, decide di ritirarsi in convento. Ancora oggi vi abita un piccolo nucleo di suore cistercensi che possono aiutarvi a scoprire molti dettagli della storia di questo posto. L’aspetto attuale del monastero è il risultato di diversi interventi che ne modificano l’aspetto principale nel tempo. Per questo vediamo elementi barocchi uniti a elementi gotico-chiaramontani già all’esterno. La chiesa, ad esempio, presenta un portale gotico-chiaramontano e all’interno è un tripudio di arte barocca. Quello che vediamo all’interno, infatti, è frutto del lavoro di Giacomo Serpotta. Entrando siamo avvolti da morbidi putti e figure bianche di gesso che in origine dovevano avere dei dettagli dorati e che illuminati dalla luce del sole creano una atmosfera meravigliosa. Sicuramente questo piccolo gioiello merita un posto nella lista delle cose da vedere ad Agrigento. Una curiosità: la chiesa era detta “Bataranni” che significa Badia Grande, per differenziarla dalla Badiola, altro piccolo edificio di culto poco distante.
Il chiostro quadrangolare merita una visita perchè offre davvero uno spettacolo notevole per l’architettura e la natura che si fondono al suo interno conferendo un’atmosfera di serenità al luogo.
I Dolci del Monastero
Vi svelo anche che le suore continuano a preparare ancora oggi, con le loro mani, biscotti di mandorla e pistacchio secondo antiche ricette, che si tramandano di generazione in generazione. Inoltre potrete chiedere di degustare un dolce segreto: il cous cous di pistacchio. Questo dolce è stato inventato proprio in questo monastero nel Medioevo quando vi vivievano donne arabe che aiutavano le suore a lavorare i campi. E’ una ricetta esclusiva che nasce dall’unione tra la tradizione araba e quella siciliana e non potete andar via senza assaggiarne un pò perchè è disponibile solo qui! Spero di aver stimolato la vostra curiosità culturale e gastronomica….e allora vi lascio alcune informazioni utili per rendere l’organizzazione della visita più semplice.
Informazioni utili
Per i dolci potete andare in qualsiasi momento ma per visitare la chiesa evitate la domenica e i festivi perchè c’è la funzione. Nel corso della settimana gli orari in genere sono tra le 9.30 e le 12.00 e tra le 15.30 e le 17:00.
Telefono: 349 479 2401
Posizione: cliccate qui.
Se volete visitare anche le altre zone del monastero, gestite dal comune, dovete andarci la mattina. Il biglietto di ingresso costa di 2 euro ma merita una visita anche solo per lo splendido chiostro chiaramontano.
Cattedrale di Agrigento
La Cattedrale di Agrigento si trova nel punto più alto del colle di Girgenti e consente di affacciarsi verso nord per ammirare il paesaggio dell’entroterra.
Gerlando
La costruzione di questa chiesa fu affidata da Ruggero I di Altavilla (1060-1100) al vescovo Gerlando, che arrivò in Sicilia dalla Borgogna insieme ai conquistatori Normanni ed ebbe il compito di convertire la città. Gerlando è ricordato per le sue doti oratorie e il suo eloquio e infatti all’interno della cattedrale lo vedrete raffigurato mentre predica. Riuscì a convertire “giudei e saraceni” semplicemente utilizzando la sua parola ed è ricordato anche per la sua opera a sostegno dei poveri, degli immigrati, sei malati e per aver educato alla fiducia i giovani. Da alcuni ex-voto esposti al Museo Diocesano possiamo capire che il popolo lo invocava anche contro le calamità soprattutto in mare. La festa di San Gerlando, il santo patrono della città, è il 25 di febbraio, alla ricorrenza della sua morte.
Le fasi di costruzione della cattedrale di Agrigento
La prima chiesa, molto diversa da quella visibile oggi, fu dedicata alla Madonna Assunta. I lavori per la costruzione della cattedrale durarono sei anni (1093-1099). In seguito a un restauro avvenuto nel 1305, poi, fu consacrata a San Gerlando. Nel 1500 fu completata la costruzione della cattedrale con pianta a croce latina e tre navate, e il bellissimo soffitto ligneo a capriate dipinte.
Osservandola all’esterno noterete subito elementi di stile diverso, frutto di una stratificazione nel corso dei secoli: ad una chiesa in stile gotico-chiaramontano si aggiungono un campanile rinascimentale e diversi elementi barocchi. Questa commistione è ancora più evidente all’interno. Noterete le decorazioni barocche bianche e dorate dell’altare maggiore che contrastano con le parti goticho-chiaramontane ad esempio, e l’aquila bicipite degli Asburgo d’Austria inserita nel soffitto a cassettoni blu e dorato, in netto contrasto con il soffitto cinquecentesco a capriate che riflette l’atmosfera del Medioevo. Tra i motivi decorativi, infatti, si osservano motivi vegetali classicheggianti e temi religiosi e laici: episoti tratti dalla Binnia, soggetti araldici e altri temi noti attraverso la letteratura rinascimentale. Una curiosità: questo soffitto fu finanziato grazie a elemosine in cambio di indulgenze. In particolare un contributo notevole fu dato dalla famiglia dei Montaperto. Sicuramente fu eseguito da una squadra di artisti e non da un solo pittore.
Consigli utili:
Per raggiungerla potete comodamente usare l’auto e parcheggiare nell’antistante piazza seminario che ha un ampio spazio oppure, se avete energie e voglia di camminare a piedi, potete inerpicarvi lungo i vicoli per raggiungerla e intanto scoprire gli scorci caratteristici del centro storico.
Dopo aver visitato l’interno potete salire al secondo piano e affacciarvi per ammirare meglio il soffitto ligneo osservare l’interno della chiesa da una diversa prospettiva. Dal balcone della torre campanaria, che si apre a sud, poi, godrete di una meravigliosa veduta verso mare sopra i tetti di tegole del centro storico. Inoltre nella torre campanaria è custodita la “lettera del diavolo” che ha un alone di mistero che potrebbe intrigare i piccoli visitatori.
Se raggiungete il livello più alto, poi, vedrete da vicino anche le campane.
Informazioni utili:
Biglietto di ingresso per la cattedrale e la torre campanaria: 4 euro con visita guidata da parte dei ragazzi del Mudia.
Orari: Consultare il sito. Fino al 31 ottobre apertura tutti i giorni con ingresso libero dalle 9 alle 10 e durante le celebrazioni. Ingresso con biglietto dalle 10,00-13,30 e dalle 15,30-20,00. Domenica dalle 15,30 alle 19,00.
Recapiti:
Associazione Ecclesia viva con Anthos servizi; ecclesiaviva@gmail.com
tel. 3277549152 – 0922 490061
Santa Maria dei Greci Agrigento
Questa chiesa si trova poco distante dalla cattedrale di Agrigento. Io la consiglio sempre in un itinerario alla scoperta del centro storico di Agrigento perchè è un sito molto interessante. La chiesa, infatti, è stata costruita riutilizzando il basamento di un tempio greco di V secolo a.C. proprio come è avvenuto, per esempio, per il duomo di Siracusa.
Il tempio di Atena
Con un occhio attento potrete cogliere i segni della trasformazione del tempio in chiesa. Infatti una parte del pavimento è in vetro e vi permetterà di osservare i blocchi rettangolari della fondazione del tempio e alle pareti vedrete quel che resta delle colonne. Le colonne erano 6 sui lati corti e 13 su quelli lunghi. Possiamo quindi immaginarlo simile al tempio della Concordia, per citare un tempio ancora ben visibile. Queste colonne sono state tagliate per essere “nascoste” all’interno dei muri perimetrali dell’edificio di culto cristiano. Oggi però, in seguito a un restauro, si possono vedere dinuovo. E poi, se uscite dalla chiesa e scendete pochi gradini alla vostra sinistra, potrete osservare i gradini (crepidoma) del basamento del tempio greco.
Probabilmente è il tempio di Atena sull’acropoli citato dagli autori antichi. Una parte dei coloni di Akragas, infatti, proveniva da Rodi. A Rodi il culto della dea Atena era molto importante e i coloni hanno voluto replicare la disposizione del tempio per la dea sull’acropoli proprio come a Lindo.
La chiesa
Il nome Santa Maria dei Greci, invece, è legato al fatto che la chiesa, durante il periodo bizantino, fu dedicata al rito greco-ortodosso. In seguito, prima della costruzione dell’attuale cattedrale ad opera di San Gerlando, questo edificio fu utilizzato come cattedrale cattolica.
All’interno della chiesa potrete ammirare uno straordinario soffitto di legno a capriate dipinto del 1300. L’affresco della Madonna del latte, con varie scene legate alla vita di Maria, occupa il lato destro della chiesa. Di fronte all’altare maggiore, invece, sotto le lastre di vetro potrete vedere la cripta con il colatoio del XIX secolo. In questo spazio venivano fatti essiccare i corpi dei membri della confraternita. Un dettaglio un pò macabro che forse ometterei in una visita guidata con bambini.
Curiosità:
Sapete che questa chiesa è una delle preferite per i matrimoni? Proprio per il suo fascino e la sua posizione nel cuore del centro storico. Certo raggiungerla in abiti da cerimonia non è facilissimo!
Se ho acceso il vostro interesse vi lascio alcune informazioni utili per organizzare in modo semplice la vostra visita.
Informazioni utili:
Orari di visita: 10,00 – 13,30/15,30 – 19,00 – LUNEDI’ CHIUSO. Ma per maggiore sicurezza verificate a questo link. o chiamate il MUDIA (Museo Diocesano) 3277549152 – 0922 490061
Posizione: cliccate qui.
Via Atenea Agrigento
La via principale della città che parte da Porta di Ponte e arriva a Piazza Municipio. Vi consiglio una passeggiata nel tardo pomeriggio quando potrete trovare i negozi aperti e quando inizia a popolarsi con la movida dell’aperitivo. Se camminate col naso all’insù potrete ammirare balconi barocchi di importanti palazzi e scovare piccole viuzze che si inerpicano sul colle. In particolare una, la via delle arti o via Neve, è colorata da murales e dipinti e sicuramente attira l’attenzione dei piccoli curiosi. Incontrerete inoltre numerosi locali per bere o mangiare. Avrete l’imbarazzo della scelta. Seguendo le indicazioni potrete raggiungere facilmente il monastero di Santo Spirito e gli altri monumenti del centro storico di Agrigento.
Agrigento, dove mangiare in centro
Vi lascio alcuni consigli di posti nei quali mangio io…non mi piace consigliare luoghi a scatola chiusa:
Pasticcerie
Gelaterie
Troverete un vasto assortimento di gelato alla crema o alla frutta. I gusti tipici più richiesti, per i quali le Cuspidi è famosa, sono pistacchio e pecorino (crema di ricotta). Potete scegliere coppetta, cono, crepe o brioche. Ovviamente io consiglio brioche (ma solo se avete molta fame).
Ristoranti in centro
- Sal8. Molto versatile, adatto anche a vegetariani perchè ha un ricco menu. Tavoli all’aperto.
- Osteria ex-panificio. Cucina tipica siciliana. Tavoli all’aperto.
- Kalos. Cucina di pesce e prodotti slow food
Panifici
Per uno spuntino da portare via o un pranzo a sacco. Trovate pizza a taglio, pane, biscotti da forno, arancine, miscate etc.
Panineria e cibo da strada
- Tipiko, Panineria con tavoli anche all’aperto nella scalinata di Santa Maria degli Angeli
- Se volete provare un panino con la milza o panino con panelle e crocchè andate qui.
Botteghe tipiche e Salumerie
Per acquistare prodotti tipici o mangiare un panino con prodotti di ottima qualità e del territorio andate da Antichi Sapori. hanno dei tavoli all’aperto per accogliervi.
Enoteche
Per un aperitivo o una cena a base di tagliere di salumi e formagggi tipici o di panini accompagnata da un ottimo vino siciliano, invece, andate da Nzolia, nella piazzetta della chiesa di San Calogero.
Agrigento dove parcheggiare in modo facile
Non è semplice parcheggiare per una passeggiata in centro.
Vi do alcuni suggerimenti per trovare parcheggio in modo facile e veloce.
Questo è parcheggio coperto a pagamento dove potreste lasciare l’auto in sicurezza.
Oppure provate a parcheggiare in questa zona (comunque zona blu a fasce orarie).
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Per abbinare una visita alla valle dei templi seguite i miei consigli raccolti qui, invece per scegliere una spiaggia potete leggere questo articolo.
Grazie, Laura