I miei consigli per visitare Naro in famiglia: un tesoro nascosto nella Sicilia meridionale, a pochi km da Agrigento, che offre un’esperienza interessante per le famiglie che amano l’arte a 360°. Vi propongo un itinerario perfetto per genitori e bambini desiderosi di esplorare il ricco patrimonio storico e artistico di questa incantevole località in provincia di Agrigento che potrete svolgere facilmente da soli in mezza giornata.
Cenni storici
Naro, con la sua posizione panoramica, la sua architettura imponente e la sua atmosfera accogliente, continua a essere un luogo affascinante per i visitatori in cerca della Sicilia autentica. La storia di Naro è un affascinante intreccio di influenze culturali e dominazioni che rendono l’esplorazione di questo sito un vero e proprio viaggio nel passato.
L’area di Naro, infatti, ha una storia molto ricca e articolata. Si ritiene che la città abbia avuto origini greche. Il nome attuale potrebbe derivare dal greco ναρόν (naròn, ‘liquido, corrente’ o νηρόν, νερόν, ‘acqua’), dal fenicio nahar (fiamma) o, ancora, dall’arabo نهر (nahar, ‘fiume’). La cittadina diede i natali a S. Gregorio, che divenne vescovo di Agrigento.
Arabi e normanni
Durante il periodo dell’occupazione araba in Sicilia, Naro acquista una rilevanza strategica sia perchè circondata da fertili campi, sia perchè in una posizione privilegiata lungo la strada da Agrigento a Catania. L’emiro la fece fortificare e resistette per diversi anni alla conquista normanna ma, nel 1086 fu conquistata dal Conte Ruggero d’Altavilla. La città conobbe un periodo di grande sviluppo e crescita e Federico II di Svevia la appellò “la fulgentissima”. Con il dominio dei Chiaramonte inizia un altro periodo di grande splendore culturale e artistico. Fino al 1492 Naro ospitò una comunità ebraica. Nel corso del Rinascimento poi, sotto il dominio spagnolo, furono costruiti molti dei suoi monumenti barocchi che ancora oggi la arricchiscono.
Il castello medievale
l nostro viaggio per visitare Naro in famiglia inizia al castello, un vero e proprio gioiello architettonico che risale al periodo medievale. Fu, infatti, costruito nel XII secolo dalla famiglia Chiaramonte, su un’altura strategica che domina la città. In queste sale, Federico III d’Aragona promulgò i 21 capitoli per il buon governo della città. Il castello offre una vista panoramica spettacolare sulla città e sulla campagna circostante che vi lascerà senza fiato. I piccoli esploratori saranno entusiasti di addentrarsi nelle ampie sale, ammirare le mura massicce e immaginare le avventure di cavalieri e principesse che lo hanno frequentato. La sua architettura è un mix di stili che raccontano le vicissitudini della città nel corso dei secoli. Al piano superiore, inoltre, è ospitata una mostra di abiti d’epoca molto interessante che fornisce uno spaccato della vita della nobiltà siciliana di qualche secolo fa.
Il fantasma del castello
Come in tutti i castelli che si rispettino anche qui si ambienta una storia che non ha un lieto fine e si narra dell’esistenza di un fantasma, quello di Madonna Giselda. Era la moglie di Pietro Giovanni Calvello, signore di Naro, ma si era innamorata del suo paggio Beltrando. Quando il marito li scoprì, Beltrando fu ucciso e Giselda fu rinchiusa in una fredda cella. La leggenda narra che, nelle notti d’autunno, un fantasma di donna vaghi per il castello alla ricerca del suo amato. La storia è illustrata in un pannello da cantastorie che si trova al piano terra del castello e sicuramente affascinerà i più piccoli come ha affascinato me…(però è scritta in siciliano).
P.s. Se vi intrigano le storie dei fantasmi siciliani leggete il libro di B. Biondi “L’isola spettrale”.
Il duomo normanno
Il nostro percorso per visitare Naro in famiglia ci porta subito dopo al magnifico Duomo Normanno, costruito da Ruggero d’Altavilla a pochi metri dal castello, in una posizione panoramica. L’edificio di culto sorse sopra una preesistente moschea e fu dedicata a Maria Santissima Assunta degli Angeli. Purtroppo, però, è stato danneggiato dalla frana del 2005 e oggi è messo in sicurezza con dei puntelli ma non accessibile.
Via Vanelle
Proseguendo scenderemo in via Vanelle, una delle strette viuzze che percorre il colle sul quale sorge il castello. Questa zona è stata interessata dalla frana del 2005 e oggi ospita degli splendidi murale realizzati dagli artisti dell’Accademia delle belle arti di Firenze a margine del progetto “Giovani artisti e committenza pubblica”. In quelle che un tempo erano le pareti di case e negozi oggi potrete ammirare una tigre, dei pesci, Franco Battiato e Carmen Consoli seduti su una panchina, Miriam Leone accomodata su un’altra, sotto la finestra di una anziana signora e molte altre raffigurazioni. Penso che possa essere una tappa interessante per grandi e piccini che vi regalerà delle belle foto e dei ricordi da condividere. Io mi sono divertita moltissimo.
Le chiese barocche
Proseguendo nel nostro itinerario, ci dirigiamo verso le affascinanti chiese barocche disseminate per la città. L’arte barocca raggiunge il suo apice in questi luoghi sacri, con dettagli intricati, affreschi e decorazioni che cattureranno l’attenzione di tutti. Fate una breve sosta in ognuna di esse per ammirare la maestria degli artisti locali che hanno intagliato la tenera calcarenite locale dai toni caldi.
Lungo la via principale incontriamo la chiesa del SS. Salvatore, “a batia”, quella di S. Francesco. Spostandoci all’ingresso del paese, invece, il Santuario di San Calogero, santo patrono.
Il murales con la campagna siciliana
Li vicino potremo ammirare altri due grandi murales, uno che riproduce un lussureggiante tratto di campagna con agrumi, fichi d’india, agavi e caprette girgentane cui fa da sfondo il castellol’altro con il ritratto del giudice R. Livatino, il giudice ragazzino.
Preparatevi per un’avventura che lascerà a voi e ai vostri bambini ricordi felici!
Informazioni utili
Potete visitare il castello
tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 21.00 (la domenica fino alle 19.00); ingresso gratuito.
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Per abbinare una visita alla valle dei templi seguite i miei consigli raccolti qui, invece per scegliere una spiaggia potete leggere questo articolo.
Grazie, Laura