Caltabellotta è un piccolo borgo nella provincia di Agrigento, potete raggiungerla facilmente in auto in meno di un’ora e può essere una meta da inserire in un fine settimana in Sicilia con bambini. Se trascorrerete qualche giorno nella Sicilia occidentale, tra Agrigento e dintorni, se amate il turismo lento e volete scoprire la Sicilia autentica, odiate i luoghi turistici e cercate qualcosa da unire alla visita alla valle dei templi che sia memorabile di sicuro amerete questo posto!
Se vi state chiedendo se uno dei borghi di Sicilia può essere una destinazione family friendly ho la giusta chiave di lettura! I bambini saranno entusiasti di andare alla ricerca delle tracce di un drago e di esplorare i luoghi in cui viveva e conoscere la storia di chi lo ha ucciso.
Questo itinerario sarà avvolto nel mistero e avrà il fascino di una missione!
Arrivando, già da lontano, il piccolo borgo vi colpirà per le sue case che si arroccano su un pendio inclinato verso il mare e sono sovrastate a Nord da un’alta cresta rocciosa dalla forma caratteristica. Appare subito chiaro come questo fosse un luogo strategico per il controllo di un territorio fertile e ricco di acqua, oggi prevalentemente coltivato a ulivi. Tali caratteristiche favorevoli, infatti, hanno favorito l’insediamento sin dalla Preistoria.
Prima di entrare in paese, ad esempio, noterete sulla parete rocciosa delle tombe a grotticella che sono parte di una necropoli di una tipologia ben nota nel territorio e testimoniano la presenza dei Sicani, uno dei popoli che risiedeva in Sicilia diversi secoli prima dell’arrivo dei Greci colonizzatori.
Caltabellotta, la storia millenaria del borgo
L’antico nome di questa città era Triokala. Il punto più alto costituiva l’acropoli e, come ci narrano le fonti, durante la seconda guerra servile (104-101 a.C.) fu la roccaforte dei ribelli. Poi l’insediamento fu distrutto dai Romani e si restrinse all’area del castello.
Triokala fu sede vescovile fino all’arrivo degli arabi, ai quali si deve l’attuale nome. Kal’at-al-ballut, infatti, significa “rocca delle querce”. In seguito fu conquistata dai Normanni che, con Ruggero d’Altavilla, ricostruirono il castello sullo sperone più alto. Il 19 aprile del 1302 a Caltabellotta fu firmata la pace tra Federico II di Aragona e Carlo di Valois che concluse la guerra del Vespro. In seguito il territorio fu assegnato a Raimondo Peralta e poi ai Luna, ai Moncada e agli Alvarez de Toledo.
Caltabellotta, cosa vedere
Il nucleo medievale del borgo è chiamato Terravecchia e mantiene ancora la sua autenticità e tutto il fascino di un insediamento medievale. Strette e tortuose strade che si inerpicano sulla montagna, edifici in pietra locale che si armonizzano con il paesaggio e costituiscono uno scenario suggestivo per una passeggiata.
Caltabellotta – Punto Panoramico
Un luogo come Caltabellotta offre una bella vista da qualsiasi punto per la sua posizione. Già dalla strada che conduce al paese godrete della vista dal basso del borgo. Per una vista dall’alto, fino al mare, dovete salire verso l’Eremo di San Pellegrino e affacciarvi da li.
Vi consiglio di raggiungere in auto il Calvario, una terrazza panoramica che offre una splendida vista sul paese e fino al mare. Non ci aspetteremmo di vedere il mare da un centro dell’entroterra e invece questa è una sorpresa molto gradita! Ci troviamo in corrispondenza di Capo Bianco (Eraclea). Se guardate verso il paese, invece, noterete i ruderi del monastero di San Benedetto che fino al XII secolo fu abitato dai padri carmelitani.
Caltabellotta – Eremo di San Pellegrino – Sulle tracce del drago terribile…
L’Eremo svetta sulla cima di un’altura che sovrasta il paese ed è stato oggetto di un recente intervento di restauro che lo ha reso di nuovo fruibile. Dallo spiazzale dove potete parcheggiate godrete di una bellissima vista verso mare. Nella stagione estiva c’è aunche un baretto, potrete sedere su una pachina e sorseggiare qualcosa godendovi il silenzio e quel panoramo mozzafiato. Dopo esservi ristorati potete visitare l’Eremo. Una lunga scalinata vi porterà davanti all’ingresso. Purtroppo non è possibile salire con un passeggino e ovviamente è difficile per chi non può fare le scale ma se le vostre gambe sono buone salire fin su ripaga della fatica.
Sicuramente i bimbi sapendo che ci sono di mezzo draghi e storie intriganti metteranno le ali ai piedi! Potrete visitare la chiesa e soprattutto due grotte legate alla storia del luogo. Per i bimbi la storia di San Pellegrino e il drago sarà affascinante e intrigante e la visita assumerà l’aspetto di una vera e propria esplorazione.
Si narra che in città vi fosse un drago, che risiedeva proprio su questa alta rupe. Per placare la sua fame gli abitanti del villaggio dovevano consegnare un bambino estratto a sorte tra i loro figli. Questo finchè arrivò Pellegrino. Il nome stesso ci dice che era qualcuno che arrivava da lontano. Secondo alcuni autori proveniva dalla Grecia, secondo altri dall’Africa. Era stato inviato da Pietro per convertire gli abitanti della Sicilia alla religione cristiana. Pellegrino portò il bimbo sulla rupe e quando il drago aprì la bocca per divorarlo lui gli conficcò in gola il suo bastone e lo uccise. Il bimbo fu chiamato Liberato e divenne il secondo vescovo di Triocala, alla morte di Pellegrino. Pellegrino divenne invece il santo protettore del villaggio.
Triokala fu liberata dal drago, Pellegrino rimase a vivere come eremita proprio sulla rupe. Ecco perchè oggi ci sono due grotte: la grotta del male, dove secondo la leggenda sarebbe stato ucciso il drago, e la grotta del bene, dove dimorava Pellegrino. La visita sarà una vera e propria avventura! Osservando attentamente sulla parete di roccia della grotta del male si potrà vedere un’impronta che, secondo la leggenda, è quella lasciata da Pellegrino durante la lotta con il drago. fate una gara a chi la trova per primo!
Inoltre, dentro la chiesa, su un altare laterale, osserverete delle pietre che consentono di raccontare un’altra storia che può affascinare i più piccoli legata a San Pellegrino. Pare che appena arrivato in paese il viandante avesse chiesto del cibo a una donna che stava cuocendo il pane. Lei gli negò il cibo e quando tornò a controllare il forno trovò il pane trasformato in pietra. Ecco che su questo altare si vedono anche “uova”, “lievito” e altri cibi negati trasformati, secondo la leggenda, in pietre. Potrete giocare a riconoscerli insieme ai bimbi. Potrebbe essere divertente.
N.B. Il 17/18 Agosto si svolge la festa di San Pellegrino che però quest’anno probabilmente non si farà a causa della situazione attuale.
Caltabellotta – La Chiesa Madre
Si trova immersa in uno scenario rupestre mozzafiato, sul pianoro che corona la rupe Gogala. La Chiesa Madre fu fondata dal conte Ruggero dopo la vittoria sui Musulmani in questo luogo al margine del paese che è una scelta insolita. Il motivo è che il conte volle dedicare una chiesa a San Giorgio proprio nel luogo in cui vinse la battaglia contro i Saraceni. Il portale principale, quello laterale e la parte più sempice visibile all’interno risalgono al XIII secolo ma ci sono numerosi rifacimenti. L’edificio fu danneggiato dal sisma del 1968 e all’interno è possibile notare il restauro che ha consentito di reintegrare le parti distrutte. Alcuni pilastri, per esempio, sono rinforzati da anelli di ferro e la copertura della parte centrale è stata quasi interamente rifatta. A fianco alla chiesa c’è il campanile che è detto “torre del Mortorio”.
All’interno della chiesa potrere ammirare alcuni affreschi molto danneggiati e giocare con i bimbi a individuarne le tracce e leggerne le immagini.
Fuori, invece, potrete affacciarvi verso l’entroterra e ammirare la vetta di monte Cammarata. Una delle rocce, per la sua forma peculiare, è detta l’ala dell’angelo. Chi la trova?
Caltabellotta – La Chiesa di San Salvatore
Poco distante si trova la Chiesa di San Salvatore che al momento non è ancora accessibile. Notate il portale d’ingresso di stile gotico-chiaramontano che si inserisce in una struttura più antica e, se avete visitato il centro storico di Agrigento, provate a chiedere ai piccoli di ricodare alcuni portali simili visti in città.
Caltabellotta – Il Castello
I ruderi del castello si trovano sopra lo sperone di roccia più alto della zona. Potete salire utilizzando una scala che in parte è ricavata nella roccia e in parte è costruita e vi porterà in circa 20 minuti sulla cima, dove si trova un belvedere che consente una vista mozzafiato (arriverete a 949 m s.l.m.). Noterete alcuni elementi che erano pertinenti al castello normanno e in particolare alle mura e a una torre. Sappiamo che nel 1194 la regina normanna Sibilla, vedova di Tancredi, si rifugiò in questo castello con il figlio Guglielmo durante l’avanzata di Enrico IV di Svevia. Il castello è noto anche come castello del conte Luna perchè a lungo fu proprietà di questa famiglia.
Caltabellotta – La Chiesa Rupestre
Altro interessante sito da visitare è la Chiesa di Santa Maria della Pietà, che potete raggiungere a piedi dalla chiesa madre. Un piccolo edificio di culto in parte scavato nella roccia, con all’interno resti di un affresco che rappresenta San Cono.
Sotto si trovano degli ambienti scavati nella roccia nei quali a Natale si svolge il presepe vivente. All’interno di essi sono esposti attrezzi legati al mondo contadino e alla semplice vita dei pastori che costituiscono un interessante spaccato della vita popolare nella Sicilia rurale. Poco distante potrete vedere un’altra sezione di necropoli a grotticelle simili a quelle visibili all’ingresso del paese.
Per visitare all’interno questi ambienti vi consiglio di chiedere informazioni ai responsabili dell’associazione Peregrinus che sapranno indicarvi un contatto.
Caltabellotta – Laboratorio dello scultore S. Rizzuti
In paese potete chiedere di visitare anche il laboratorio del maestro S. Rizzuti, uno scultore contemporaneo nato proprio a Caltabellotta. Entrare nel luogo in cui nascono le sue sculture, vedere quelle ancora in lavorazione e gli strumenti di lavoro potrebbe essere una esperienza interessante per grandi e piccoli. Inoltre alcune delle sue opere sono esposte al Museo di Caltabellotta, poco distante.
Caltabellotta Dove mangiare
Vi suggerisco alcuni luoghi nei quali mangiare a Caltabellotta ma vi consiglio di chiamare prima per informarvi sull’effettiva apertura perchè alcuni sono stagionali, alcuni aprono solo la sera etc.
Locale a conduzione familiare con menù fisso, il luogo adatto per assaggiare alcune specialità siciliane con prodotti a km 0. Il menù è fisso e ci sono pochi posti, esclusivamente all’inerno. Vi consiglio di prenotare e di avvisare se ci sono delle esigenze particolari. Ad esempio qualcosa di specifico per per i più piccoli. I proprietari, se avvisati in anticipo, saranno lieti di venirvi in contro.
All’interno troverete un’esposizione di attrezzi contadini e agricoli e un frantoio per la produzione di olio, un ambiente rustico e accogliente, che insieme al buon cibo e alla simpatia dei proprietari renderà memorabile questa giornata. Io ci vado spesso con la mia famiglia a pranzo.
Villa Venere è un ristorante fuori paese che offre la possibilità di mangiare all’aperto e una bella vista.
La Ferla Cibo tradizionale con prodotti del territorio. Si trova in alto e offre una terrazza panoramica.
A cena potete anche scegliere una pizza:
Pizzeria il giardino del gusto
Organizzare una visita
Contatti utili
Associazione Peregrinus
L’Associazione gestisce Eremo, Chiesa Madre, Chiesa di San Salvatore. Vi consiglio di consultare la pagina e di chiamare sempre prima per verificare gli orari e l’effettiva apertura dei siti che in base alle stagioni cambia.
Telefono: 3206406594 – 3288093181
Pagina fb: www.facebook.com/pg/AssociazionePeregrinus/about/?ref=page_internal
Vi consiglio di consultare la pagina e di chiamare sempre prima per verificare gli orari e l’effettiva apertura dei siti.
Vi inserisco un video di Ignazio Catalano su Caltabellotta per iniziare a pregustare il viaggio
Se avete seguito questo itinerario e avete trovato utili i miei consigli condividete l’articolo e scrivetemi le vostre impressioni.
Se volete leggere qualche altro consiglio per Agrigento e dintorni li trovate qui.
A presto, Laura